Questi giorni siamo stati inondati dalle paure dei nostri clienti sullo “spread” ovvero sul suo rialzo tanto acclamato dalla tv.
Lo spread dei “giornalisti” , per così dire, fà riferimento alla differenza tra il tasso di rendimento di un’obbligazione e quello di un altro titolo preso a riferimento, nel nostro caso specifico tra un BTP (Titolo di Stato italiano) a una certa scadenza e il corrispettivo Bundesanleihe (titolo di Stato tedesco). L’aumento o la diminuzione di questo differenziale dipende “in teoria” dalla fiducia degli investitori per uno o per l’altro titolo. Quindi si parla di INVESTIMENTI.
Altra cosa, DIAMETRALMENTE OPPOSTA è lo spread dei mutui. Il tasso di interesse di un mutuo è costituito da due valori, lo spread (che non c’entra nulla con quello di cui sopra) fissato dalla banca e da un altro valore legato invece all’andamento dei tassi del mercato interbancario, ovvero Eurirs per i mutui a tasso fisso e Euribor per i mutui a tasso variabile. Al contrario di quanto si possa pensare, in momenti di tensione finanziania giovano ai nuovi mutui, e non portano svantaggi a quelli già stipulati. Questo succede perché tali momenti favoriscono una riduzione degli indici Eurirs e tendono a rimandare il momento in cui gli Euribor potrebbero salire.
Speriamo che adesso sia chiaro!
Fonte: Sole24h, QuiFinanza.