Vi mostriamo quanto benessere sociale ed economico le donne siano in grado di portare… basterebbe che oltre a se stesse ci credesse anche il Paese in cui queste vivono.
In Italia solo un terzo dei mutui erogati sono destinati alle donne come uniche o prime intestatarie di un mutuo, questo a causa della diversa retribuzione tra i sessi (le donne percepiscono circa il 16% in meno rispetto agli uomini). Tuttavia le donne single che accedono a mutui per acquistare la prima casa risultano maggiori rispetto agli uomini nella medesima posizione socio-economica..
Abbiamo dunque approfondito un tema importantissimo: l’inclusione delle donne nel mondo del lavoro.
Secondo l’Eurofound ed il suo rapporto sul Gap Gender abbiamo rilevato quanto segue.
La perdita economica causata dal divario occupazionale di genere , tra uomo e donna, nell’UE è stata stimata intorno 370.000.000.000 € nel 2013 (pari al 2,8% del PIL dell’UE). Per fortuna però negli ultimi anni la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro è notevolmente aumentata in tutta l’Unione europea. La misura e la tempistica di questo aumento varia notevolmente da paese a paese. I paesi più performanti sono i paesi nordici dove vige un modello di walfare incentrato sui diritti dei singoli , rispetto a quelli della famiglia, mentre i paesi meno performanti sono quelli del Mediterraneo dove vige un modello di “maschio capofamiglia” che aumenta il rischio di esclusione della donna dal mercato del lavoro. Nello specifico il rapporto sul Gap Gender evidenzia che sui 144 Paesi analizzati, l’Italia è all’89esimo posto per partecipazione delle donne al mercato del lavoro, al 127esimo per parità di salari e che la crescita del tasso di occupazione femminile in Italia è al di sotto di oltre il 12% rispetto alla media Ue.
Nonostante l’Italia sia chiaramente un paese che tende ad escludere le donne dal mondo del lavoro e nonostante il mondo del lavoro fa fatica ad offrire opportunità adeguate alle donne italiane seguendo un tradizionale modello sociale della donna, i dati Istat ci danno un dato che merita l’attenzione di TUTTI e che dimostra una grande voglia di affermazione delle donne:
- sono oltre 1,4 milioni le imprese femminili in Italia, sono più diffuse al Centro-Sud, operano preferibilmente nel commercio, crescono due volte più della media nazionale e che tra il 2010 e il 2015, le imprese femminili in più sono 35mila. Il loro aumento rappresenta il 65% dell’incremento complessivo dell’intero tessuto imprenditoriale italiano (+53mila imprese) nello stesso periodo. Più dinamiche quindi (+3,1% il tasso di crescita nel periodo a fronte del +0,5% degli imprenditori uomini);
- Dal 2010 al 2015 le donne occupate sono aumentate del 2,3%, rispetto all’occupazione maschile che è al contrario diminuita del 2,9%. L’incremento del tasso di occupazione delle donne interessa prevalentemente le regioni del Centro e del Mezzogiorno, mentre quello maschile è diffuso sul territorio.